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La mostra di antichi oggetti d'arte e d'industria del 1877

Gioela Massagli

La Mostra di antichi oggetti d'arte e d'industria, era prevista per il 1876, e fu rinviata al settembre dell'anno successivo per migliorarne l'organizzazione. Il comitato direttivo, presieduto da Giacomo Sardini, direttore dell'Istituto di Belle Arti, dal pittore Luigi Norfini e da Cesare Sardi nel ruolo di segretario, potè contare sulla collaborazione dell'erudito Enrico Ridolfi e sulla sua profonda conoscenza del patrimonio artistico lucchese, come leggiamo nel profilo biografico tracciato da Raffaello Fornaciari:
«Nel 1877, preparandosi a Lucca la prima di quelle Esposizioni provinciali d'arte antica che riuscirono così onorevoli e pregiate non è a dire quanto il Ridolfi si adoprasse per raccogliere e ordinare i preziosi oggetti che le famiglie aristocratiche della città concessero.(R.Fornaciari, Enrico Ridolfi, 1910)».
Il programma steso dal comitato chiarisce la funzione didattica che l'esposizione di questi oggetti, intesi come modelli esemplari di "buon stile" e "buon gusto", rivestiva a fine Ottocento:
«Sarebbe superfluo il dire dell'utilità che le mostre d'oggetti d'arte e d'industria dei secoli trascorsi recano all'arti e alle industrie odierne, e com'esse contribuiscono alla cultura generale. Lo adunarle non è già preparare al pubblico uno spettacolo di semplice diletto; ma è offrire materia di seri studi agli artefici e agli industriali d'ogni classe, a tutti motivo d'istruzione, di giusta compiacenza per quanto produciamo di superiore alle età passate, e di severo ammonimento a studioso lavoro per raggiungerle in quello cui loro rimase addietro l'età presente (Programma per la mostra di antichi oggetti d'Arte e Industria, 1876)».
Secondo la forte tendenza alla valorizzazione delle arti minori nella teoria e nella pratica artistica fine ottocentesca si pensò in un primo tempo di presentare insieme la sezione delle belle arti e quella delle arti ed industrie, in quanto nei tempi antichi non esisteva una spiccata divisione tra arti maggiori e arti applicate.
Il catalogo della mostra del 1877 è particolarmente prezioso, sia per la ricostruzione della distribuzione originaria delle opere poco dopo l'apertura ufficiale della Pinacoteca, aperta nel 1874 nelle medesime sale del Palazzo della Provincia, sia perchè fu la prima presa di coscienza della ricchezza del collezionismo lucchese d'arte antica, sia pubblico che privato.
Ventisei anni dopo, nel 1893, una nuova Esposizione d'arte antica fu allestita nel quadro dei festeggiamenti per l'inaugurazione del monumento a Matteo Civitali, che dal settembre 1893 si trova sotto la loggia di Piazza San Michele. L'Esposizione del 1893 prese come punto di riferimento la mostra del 1877, ed entrambe, attingendo al collezionismo pubblico e privato lucchese, rivelano la ricchezza del patrimonio artistico della città.

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Exhibition of antique objects of art and industry

Gioela Massagli

The Mostra di antichi oggetti d'arte e d'industria (exhibition of antique objects of art and industry) was planned for 1876, and postponed to September of the following year to improve organisation. The executive committee, chaired by Giacomo Sardini, director of the Fine Arts Institute, including the artist Luigi Norfini and Cesare Sardi as secretary, could rely on the collaboration of scholar Enrico Ridolfi and his profound knowledge of Lucca's artistic heritage, as we can read in the biographic profile traced by Raffaello Fornaciari:
In 1877, with Lucca preparing for the first of those provincial Exhibitions of antique art which turned out to be so worthy and honourable, it cannot be overstated how much Ridolfi exerted himself to collect and catalogue the precious articles which the aristocratic families of the town conceded. (R. Fornaciari, Enrico Ridolfi, 1910). The programme drawn up by the committee explains the educational function which the exhibition of these items, understood as exemplary models of "good style" and "good taste", provided at the end of the 19th century:
It would be superfluous to speak of the usefulness that exhibitions of objects of art and industry from past centuries provide for the arts and industries of today, and of their contribution to culture in general. Preparing a collection means from the outset providing the public with a spectacle of simple delight; but it also means offering material for the serious study of the craftsmen and industrialists of all classes, providing to all a reason for learning, for just satisfaction in what we produce as an improvement over past ages, and a severe warning to studious labour to achieve the same high levels which were reached in the past (Programma per la mostra di antichi oggetti d'Arte e Industria - Programme for the exhibition of ancient objects of Art and Industry, 1876).According to the marked trend to assess the minor arts in artistic theory and practice at the end of the 19th century, thoughts initially turned to a combined presentation of the fine arts and arts and industries sections, because in ancient times no clear-cut division existed between major arts and applied arts.
The 1877 exhibition catalogue is particularly prestigious, both in rearranging the original presentation of the works, shortly after the official inauguration of the Art Gallery, opened in 1874 in the same rooms of the "Palazzo Ducale", and also because it was the first recognition of the wealth of interest in ancient art collections, both private and public, in Lucca.
Twenty-six years later, in 1893, a new Exhibition of antique art was organised in conjunction with celebrations to mark the inauguration of the monument to Matteo Civitali, which since September 1893 is to be found in the loggia in Piazza San Michele. The 1893 Exhibition took the 1877 show as a point of reference and both, delving into public and private collections in Lucca, give witness to the wealth of the town's artistic heritage.

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La mostra di antichi oggetti d'arte e d'industria del 1877

GLI OGGETTI

sala contenente oggetti arte del xvii secolo

Sala contenente oggetti d'arte del XVII secolo

letto in damasco

Letto in damasco, velluto rosso e raso giallo sormontato da baldacchino con intagli dorati, inizi XVIII secolo, (nel 1893 facente parte della collezione Bernardini).

palazzo pubblico

Giuseppe Matraia, Veduta del Palazzo Ducale di Lucca, incisione, 1860 circa, (Archivio Statale di Lucca)

palazzo ducale

Palazzo Ducale di Lucca, incisione, XIX secolo, (Archivio Statale di Lucca)

cortile degli svizzeri

Interno del Palazzo ducale, incisione, XIX secolo, (Archivio Statale di Lucca)

spinetta intagliata e dorata

Spinetta intagliata e dorata ed altri strumenti musicali, sec. XVIII, (nel 1893 facente parte della collezione Bernardini).